Archivio mensile:ottobre 2011

Stay green! Il vento nuovo degli indignados verdi

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Every act of guerrilla gardening is a seed. It might germinate, it might not.
It might lead to another act […]. Someone may become inspired.
More people could join in. Who knows how big this thing could get.

David Tracey. Guerrilla Gardening. A Manualfesto

Il  4 novembre si sta preparando il primo attacco nazionale sincronizzato di guerrilla gardening, su iniziativa dei gruppi Badili Badola di Torino e Giardinieri Sovversivi Romani .

E’ un evento nuovo  nel panorama del nostro paese, che tenta di coordinare e mettere in rete “attacchi verdi”, che generalmente si consumano in modo sporadico, non connesso, nei più vari contesti, con caratteristiche diverse, e con (talvolta) sconfinamenti nel green-design e qualche deriva “eco-chic”.

Guerrilla Gardening. Il primo attacco nazionale sincronizzato!

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Prags Boulevard, uno spazio dove coltivare la fiducia

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Prags Boulevard non è solo un viale di Copenhagen, una semplice e funzionale linea retta di poco meno di 2 km che, attraverso quartieri residenziali e zone industriali, collega la parte antica della città con Amager.

Non è neppure un parco lineare, uno dei tanti, che stanno nascendo sopra, sotto, dentro, a lato delle infrastrutture viarie, dismesse o no.

E non è un’area gioco, o attrezzata, o verde: quelle i quartieri residenziali, in Danimarca, le hanno già.

Prags Bvd, Kristine Jensen

Prags Boulevard è uno spazio pensato perché le persone “possano stare insieme in modi nuovi”. Questa l’idea alla base del progetto di Kristine Jensen, visionaria paesaggista danese.

Ma questo tutti i progettisti lo dicono. La Jensen, però, sembra esserci riuscita, con poche facili regole.

La prima: la semplicità, la leggerezza con cui è stato affrontato il disegno degli spazi, degli arredi. Un segno superficiale, non invasivo, grafico, che pervade l’intero tracciato, dandogli unità e riconoscibilità. A dimostrazione che quando si ha davvero a cuore il benessere delle persone, la firma dell’archistar non serve.

La seconda: la varietà. Sette spazi collegati da percorsi pedonali e ciclabili, per sette diverse attività. Ognuno con il suo nome, semplice ma evocativo: the Garden, the Stage, the Pitch, the Box, the Cage, the Kindergarden, the Ramp.

Nel Garden è possibile riposare, pensare, leggere, immersi tra fiori e piante. All’interno dello Stage si può giocare, o fare piccoli spettacoli. Il Pitch è invece il luogo dove ridere, scherzare o dire quello che sta a cuore.  The Ramp è uno spazio costituito da un insieme di forme astratte che possono essere usate in molti modi: sedute, skateboard, pattinaggio, stretching.

Una rete di luoghi, insomma, che attrae persone di diverse età, con molteplici inclinazioni, mutevoli stati d’animo, in occasioni diverse. Leggi il resto di questa voce