Archivi tag: parchi

Spazi aperti per l’accoglienza e la valorizzazione delle diversità

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Diversità è una parola con molte accezioni, ampiamente studiata dalle scienze sociali, ma anche dalle cosiddette “scienze dure”.

Su di essa si basa il processo di riconoscimento sociale, il senso di appartenenza ad un gruppo.  Così come, al contrario, la diversità può accendere sentimenti di divergenza, di rifiuto di ciò che si allontana da quella normalità che conosciamo e che ci è familiare.

Nel 2001 la Dichiarazione Universale UNESCO sulla Diversità Culturale ha stabilito che “fonte di scambi, d’innovazione e di creatività, la diversità culturale è, per il genere umano, necessaria quanto la biodiversità per qualsiasi forma di vita. In tal senso, essa costituisce il patrimonio comune dell’Umanità e deve essere riconosciuta e affermata a beneficio delle generazioni presenti e future”.

Nella realtà quotidiana ci rendiamo conto però di quanto questo sia difficile e di come le diversità (culturali, ma anche religiose, economiche, ecc…) siano molto spesso interpretate come minacce piuttosto che come risorse, alimentando così conflitti: interpersonali, di gruppo, trans-nazionali.

Urban diversity:  Copenhagen’s Superkilen Urban Park by BIG + Topotek1 + Superflex (fonte: http://flash.big.dk/projects/suk/)

Urban diversity: Copenhagen’s Superkilen Urban Park by BIG + Topotek1 + Superflex (fonte: http://flash.big.dk/projects/suk/)

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Alberi….di Natale

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Anche quest’anno i nubifragi e il forte vento di novembre hanno fatto registrare a Firenze numerosi danni a causa della caduta di rami o di interi alberi.

Un vecchio platano si è schiantato anche in Piazzale Donatello, invadendo la carreggiata, fortunatamente senza gravi conseguenze.

Platano recentemente crollato sulla carreggiata in piazzale Donatello (Fonte: http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=photo&media=83499#3)

Platano recentemente crollato sulla carreggiata in piazzale Donatello (Fonte: http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=photo&media=83499#3)

Forse anche per questo, a dicembre, assieme al consueto presepe degli artisti del Gruppo Donatello, sono comparsi nel giardino della piazza alcuni nuovi alberi….di Natale?!

Si tratta di alcune robinie, (non di abeti, fortunatamente), ma il modo in cui sono stati piantati sembrerebbe più opera dell’improvvisazione di un maldestro “elfo giardiniere” che di un tecnico munito di progetto approvato, ma soprattutto pensato.

Il presepe a cura degli artisti del “Gruppo Donatello” (foto s.m.)

Il presepe a cura degli artisti del “Gruppo Donatello” (foto s.m.)

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Water square. Le infinite possibilità delle piazze d’acqua

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 Piove. Dopo molti mesi in cui non si vedeva una goccia d’acqua (e tutti a lamentarsi) in questo maggio piove quasi ogni giorno (….e tutti di nuovo a lamentarsi!). Colpa dei cambiamenti climatici? Delle scie degli aerei? Dell’anno dei Maya? Non è dato sapere.

Certo è che un po’ di pioggia non dovrebbe più stupirci, perchè ormai da qualche millennio, l’acqua, sotto forma di mari, fiumi, laghi e oceani, è uno degli elementi più comuni, costituendo circa il settanta percento della superficie terrestre.

Il paesaggio del pianeta Terra è dunque prevalentemente un paesaggio d’acqua.

Waterscape: l’acqua, costituisce circa il settanta percento della superficie terrestre.
(http://www.recursos2d.com/2010/11/mapa-del-mundo-con-salpicaduras-de-agua.html)

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“ReThinking a Lot”. Trasformare i parcheggi in parchi

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Nell’immaginario comune  non c’è forse niente di più lontano da un giardino, di una desolata area a parcheggio, completamente pavimentata, impermeabile,  generalmente arroventata  sotto il sole estivo e battuta dalla pioggia e dai venti gelidi nella stagione invernale. Un luogo dove abbandonare l’auto, ma nel quale sostare il più breve tempo possibile.

Eppure i parcheggi  rappresentano oggi uno dei “paesaggi” più comuni e frequentati, sia in ambito urbano che extraurbano.

Alex MacLean, Parking Lot at Disney World Orlando, Florida

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Prags Boulevard, uno spazio dove coltivare la fiducia

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Prags Boulevard non è solo un viale di Copenhagen, una semplice e funzionale linea retta di poco meno di 2 km che, attraverso quartieri residenziali e zone industriali, collega la parte antica della città con Amager.

Non è neppure un parco lineare, uno dei tanti, che stanno nascendo sopra, sotto, dentro, a lato delle infrastrutture viarie, dismesse o no.

E non è un’area gioco, o attrezzata, o verde: quelle i quartieri residenziali, in Danimarca, le hanno già.

Prags Bvd, Kristine Jensen

Prags Boulevard è uno spazio pensato perché le persone “possano stare insieme in modi nuovi”. Questa l’idea alla base del progetto di Kristine Jensen, visionaria paesaggista danese.

Ma questo tutti i progettisti lo dicono. La Jensen, però, sembra esserci riuscita, con poche facili regole.

La prima: la semplicità, la leggerezza con cui è stato affrontato il disegno degli spazi, degli arredi. Un segno superficiale, non invasivo, grafico, che pervade l’intero tracciato, dandogli unità e riconoscibilità. A dimostrazione che quando si ha davvero a cuore il benessere delle persone, la firma dell’archistar non serve.

La seconda: la varietà. Sette spazi collegati da percorsi pedonali e ciclabili, per sette diverse attività. Ognuno con il suo nome, semplice ma evocativo: the Garden, the Stage, the Pitch, the Box, the Cage, the Kindergarden, the Ramp.

Nel Garden è possibile riposare, pensare, leggere, immersi tra fiori e piante. All’interno dello Stage si può giocare, o fare piccoli spettacoli. Il Pitch è invece il luogo dove ridere, scherzare o dire quello che sta a cuore.  The Ramp è uno spazio costituito da un insieme di forme astratte che possono essere usate in molti modi: sedute, skateboard, pattinaggio, stretching.

Una rete di luoghi, insomma, che attrae persone di diverse età, con molteplici inclinazioni, mutevoli stati d’animo, in occasioni diverse. Leggi il resto di questa voce

Andamento lento. Contro la “tirannia dell’effimero”

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“C’è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. (…) Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità  è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio”

Milan Kundera, La lentezza

 

E’ questo forse lo stesso legame che unisce le nostre “vite di corsa” e il consumo frenetico, evidenziato da Zygmunt Bauman in un suo recente saggio. L’arcano motivo che ci spinge a percorrere sempre più velocemente la strada che va dal negozio al cassonetto dei rifiuti, completamente soggiogati dalla “tirannia dell’effimero”.

La vita dedita al consumo, infatti,  è “una vita a rapido apprendimento fulmineo oblio, sprecata nella  ricerca spasmodica di arrivare per primi al futuro, attraverso il possesso degli oggetti.

Ma “chi non controlla il presente non può sognarsi di controllare il futuro” conclude il suo saggio Bauman.

La Quinta Giornata Mondiale della Lentezza, in programma lunedì 28 febbraio 2011, ci invita a riflettere  su  questo tema, evidenziando i danni economici, ambientali, sociali e culturali provocati da una vita di corsa e invitando le persone a fare un buon uso del proprio tempo e a vivere in armonia con l’ambiente.

 

 

Locandina della Quinta Giornata Mondiale della Lentezza

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