Oggi, nel giorno della presunta fine del mondo, l’Occidente ha perso l’ennesima occasione di porsi in ascolto di culture altre.
Ha preferito lasciarsi andare all’isteria, oppure tentare di distorcere, ridurre a folklore o deridere la cultura Maya, senza preoccuparsi di approfondire la saggezza ancestrale che lega questo popolo alla natura e al proprio ambiente; o la concezione ciclica del tempo, che vede nell’ Oxlajuj B’ak’tun la fine di un periodo oscuro e l’inizio di un ciclo di luce di 5.125 anni, che segnerà il rifiorire della conoscenza, delle arti, della cultura e della spiritualità dei Maya, e forse di tutto il mondo.
L’inizio della nuova era, che si è compiuto oggi 21 dicembre 2012 con la nascita del sole, rappresenta infatti secondo i Maya “il tempo per rafforzare la saggezza ancestrale, la pratica e la ricerca permanente dell’equilibrio; un momento di trascendenza, per elevare la coscienza degli esseri umani e riconoscerci come tali, per raggiungere l’intesa collettiva”, e per “fare in modo che l’essere umano sia davvero umano, in equilibrio con il cosmo e la Madre Terra” (Consejo Del Pueblo Maya De Occidente “Por la defensa de la vida y el territorio”, 30 novembre 2012).