Archivi categoria: Riutilizzare

Le “8R” del paesaggio – Parte terza

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In un recente articolo apparso su La Stampa, Vittorio Sabadin scrive: “tutte le grandi civiltà del passato credevano di durare in eterno, ed hanno invece subito prima o poi un collasso che le ha distrutte”. L’articolo fa riferimento ad uno studio finanziato dalla Nasa, basato su modelli matematici creati da ricercatori di una nuova disciplina chiamata “Handy” (Human and Nature Dynamics), che dimostrerebbe come il nostro mondo, così come lo conosciamo, sia ormai vicino la crollo.

I fattori che nel passato hanno determinato la caduta delle grandi civiltà in ogni continente (dall’impero romano, ai Maya, fino alle dinastie Han in Cina) secondo gli studiosi sono sostanzialmente cinque: popolazione, clima, acqua, agricoltura, energia. “Fino a che stanno in equilibrio, la civiltà prospera. Quando l’equilibrio si spezza senza essere rapidamente ripristinato, comincia il decadimento. Il collasso avviene se si verificano due condizioni sociali precise, purtroppo già fortemente presenti nella nostra civiltà: l’impoverimento delle risorse disponibili e la stratificazione della società tra un gruppo formato dalle élite e un altro dalla massa di gente comune” (Vittorio Sabadin, Civiltà al collasso. Così fan tutte, La Stampa, 20 marzo 2014).

NASA-funded study: industrial civilisation headed for 'irreversible collapse'?

NASA-funded study: industrial civilisation headed for ‘irreversible collapse’?

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Se si insegnasse la bellezza

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Peppino Impastato: Sai cosa penso? Che quest’aeroporto in fondo non è brutto, anzi…

Salvo Vitale: Ma che cosa dici?

Peppino Impastato: No ma… Visto così dall’alto, uno sale qua sopra e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell’uomo e invece non è così! In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte poi si trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere: fanno ‘ste case schifose con le finestre in alluminio e i muri di mattoni finti… Mi stai seguendo?…

Salvo Vitale: Eh, ti sto seguendo!

Peppino Impastato: …I balconcini, ‘a gente ci va a abitare e ci mette… le tendine, i gerani, la televisione e dopo un po’ tutto fa parte del paesaggio, c’è, esiste, nessuno si ricorda più di com’era prima, non ci vuole niente a distruggere la bellezza.

Salvo Vitale: Ah beh, ho capito, ma allora?

Peppino Impastato: E allora… E allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e ‘ste fissarie, bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscela, a difenderla.

Salvo Vitale La bellezza?

Peppino Impastato: La bellezza, è importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto.

(I cento passiregia di Marco Tullio Giordana, 2000)

 

 

Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione” sosteneva Peppino Impastato. La bellezza è importante, da quella scende giù tutto il resto.

La creazione di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” nel 1995 è stato sicuramente un primo passo per “valorizzare la memoria delle vittime di mafie e di ogni altra violenza e non dimenticare chi si è impegnato a costruire giustizia”.

Credo però che oggi Peppino Impastato sarebbe particolarmente felice sapendo che l’Italia parteciperà alla terza edizione del Premio  del Paesaggio del Consiglio d’Europa, e lo farà con  il progetto “La rinascita dell’Alto Belice Corleonese dal recupero delle terre confiscate alla mafia”, realizzato dalla “Cooperativa Placido Rizzotto” e presentato proprio da Libera Terra. 

Candidato italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2012-2013
Candidato italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2012-2013

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FLORENS 2012: l’autogol del giardino degli ulivi

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E’ in corso in questi giorni a Firenze la terza edizione di FLORENS 2012, la Biennale internazionale dei Beni Culturali e Ambientali. Si parlerà, ovviamente, anche di paesaggio, e per l’occasione è stato allestito in Piazza San Giovanni, “un’installazione di decoro urbano con oltre 70 ulivi secolari, disposti a scacchiera, in armonia con le linee del Battistero e della Piazza”.

Ed è stato scelto proprio l’ulivo secolare “come caratteristica del paesaggio rurale e come antitesi al temporaneo e all’effimero”.

Ma a ben guardare non c’è nulla di più “temporaneo ed effimero” di questa installazione.

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The Florentine Declaration on Landscape: from the monument to the people

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Si è concluso ieri il Convegno internazionale UNESCO dal titolo“The International Protection of Landscapes” , svoltosi nei giorni scorsi a Firenze in occasione del 40° anniversario della prima Convenzione Mondiale del Patrimonio.

Il convegno, organizzato dall’International Traditional Knowledge Institute (ITKI), ha posto l’accento su quella che Pietro Laureano (presidente dell’ITKI e consulente UNESCO) ha definito una “nuova visione del paesaggio” che sposta finalmente l’ottica “dai monumenti alle persone”.

La cornice entro cui si sono svolte le giornate di studio è infatti quella dell’evoluzione che ha avuto negli ultimi quarant’anni il concetto di “cultural heritage”, a partire proprio dalla Convenzione UNESCO sulla Protezione del patrimonio culturale e naturale del 1972.

Convegno internazionale UNESCO “The International Protection of Landscapes”

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“Esto_no_es_un_solar”: liberare spazi abbattendo preconcetti

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La lottizzazione, ovvero la frammentazione di un terreno in lotti, per ricavarne aree da destinare alla edificazione, è da sempre uno dei fulcri della pratica urbanistica, e prevede una utilizzazione del suolo che garantisce essenzialmente il vantaggio economico  dei proprietari.

 Le città moderne sono cresciute molto spesso attraverso questo semplice meccanismo, che ha guardato al territorio come ad una infinita scacchiera dove inserire nel tempo i volumi necessari allo sviluppo urbano.

Lottizzazione (foto di Alex McLean)

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Prags Boulevard, uno spazio dove coltivare la fiducia

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Prags Boulevard non è solo un viale di Copenhagen, una semplice e funzionale linea retta di poco meno di 2 km che, attraverso quartieri residenziali e zone industriali, collega la parte antica della città con Amager.

Non è neppure un parco lineare, uno dei tanti, che stanno nascendo sopra, sotto, dentro, a lato delle infrastrutture viarie, dismesse o no.

E non è un’area gioco, o attrezzata, o verde: quelle i quartieri residenziali, in Danimarca, le hanno già.

Prags Bvd, Kristine Jensen

Prags Boulevard è uno spazio pensato perché le persone “possano stare insieme in modi nuovi”. Questa l’idea alla base del progetto di Kristine Jensen, visionaria paesaggista danese.

Ma questo tutti i progettisti lo dicono. La Jensen, però, sembra esserci riuscita, con poche facili regole.

La prima: la semplicità, la leggerezza con cui è stato affrontato il disegno degli spazi, degli arredi. Un segno superficiale, non invasivo, grafico, che pervade l’intero tracciato, dandogli unità e riconoscibilità. A dimostrazione che quando si ha davvero a cuore il benessere delle persone, la firma dell’archistar non serve.

La seconda: la varietà. Sette spazi collegati da percorsi pedonali e ciclabili, per sette diverse attività. Ognuno con il suo nome, semplice ma evocativo: the Garden, the Stage, the Pitch, the Box, the Cage, the Kindergarden, the Ramp.

Nel Garden è possibile riposare, pensare, leggere, immersi tra fiori e piante. All’interno dello Stage si può giocare, o fare piccoli spettacoli. Il Pitch è invece il luogo dove ridere, scherzare o dire quello che sta a cuore.  The Ramp è uno spazio costituito da un insieme di forme astratte che possono essere usate in molti modi: sedute, skateboard, pattinaggio, stretching.

Una rete di luoghi, insomma, che attrae persone di diverse età, con molteplici inclinazioni, mutevoli stati d’animo, in occasioni diverse. Leggi il resto di questa voce

Earth Overshoot Day: la bugia di una crescita infinita in un mondo finito

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Oggi, 27 settembre è l’Earth Overshoot Day: la data che segna per il 2011 l’entrata in riserva della Terra, cioè il superamento delle sue capacità naturali di rigenerazione.

Quest’anno abbiamo esaurito le risorse rinnovabili che la Natura ci mette a disposizione per i dodici mesi, con 5 giorni di anticipo rispetto al 2005, e quasi un mese prima rispetto al 2005.  Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, nel 2050 “festeggeremo” l’evento il 1° Luglio.

27 settembre 2011: la terra è entrata in riserva! (http://www.footprintnetwork.org)

Questo significa che da oggi fino al 31 dicembre, per tirare avanti dobbiamo iniziare a intaccare “i risparmi”,  il capitale destinato al futuro, ai nostri figli. Insomma spendiamo di più di quanto abbiamo. Ci ricorda qualcosa?

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Dieta mediterranea contro lo stress: ozio, lentezza, nostalgia…e downshifting

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Di ritorno dalle vacanze siamo tutti più rilassati, un poco rallentati, spesso appesantiti. E’ il momento giusto per decidere di mettersi a dieta: cogliere l’attimo in cui la nostra mente non è stata ancora completamente riassorbita dalla frenesia del lavoro, per riflettere su come fare a mantenere lo stato di lento benessere raggiunto faticosamente dopo giorni di dolce-far-niente.

Christoph Baker è il dietologo che fa per noi, e ci prescrive un “decalogo mediterraneo” per recuperare la “dimensione conviviale” della nostra vita e ripensare le nostre priorità, consigliandoci come principali ingredienti, la lentezza, l’ozio e la nostalgia. Originario della svizzera, dopo essersi trasferito a Roma, è stato conquistato dalla vita mediterranea, traendo da essa l’ispirazione per teorizzare una vita “leggera”,  in fuga dalle convenienze e da un sistema che ci vuole insoddisfatti cronici, che ci spinge  a guadagnare, per poterci far spendere, a  iper-alimentarci per poi chiederci di dimagrire (C. Baker, Ozio lentezza e nostalgia. Decalogo mediterraneo per una vita più conviviale, 2006)

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