“C’è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. (…) Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio”
Milan Kundera, La lentezza
E’ questo forse lo stesso legame che unisce le nostre “vite di corsa” e il consumo frenetico, evidenziato da Zygmunt Bauman in un suo recente saggio. L’arcano motivo che ci spinge a percorrere sempre più velocemente la strada che va dal negozio al cassonetto dei rifiuti, completamente soggiogati dalla “tirannia dell’effimero”.
La vita dedita al consumo, infatti, è “una vita a rapido apprendimento e fulmineo oblio”, sprecata nella ricerca spasmodica di arrivare per primi al futuro, attraverso il possesso degli oggetti.
Ma “chi non controlla il presente non può sognarsi di controllare il futuro” conclude il suo saggio Bauman.
La Quinta Giornata Mondiale della Lentezza, in programma lunedì 28 febbraio 2011, ci invita a riflettere su questo tema, evidenziando i danni economici, ambientali, sociali e culturali provocati da una vita di corsa e invitando le persone a fare un buon uso del proprio tempo e a vivere in armonia con l’ambiente.