Ho letto un articolo sui “belvedere” redatto da un giovane scrittore, che mi ha dapprima incuriosito e poi, al termine della lettura, lasciato la voglia di continuare a riflettere, ampliando il corso dei pensieri ad altre questioni. Non è davvero poco per un solo articolo, visti i tempi!
Ho iniziato a leggerlo perché personalmente, ma anche in un’ottica professionale, detesto i “belvedere”.
Detesto forse è una parola grossa, ma certo è che provo diffidenza e tendo a fuggire tutti quei luoghi che concentrano le masse, uniformando le persone e imponendo loro una funzione: dai centri commerciali, ai parchi a tema, agli spazi allestiti “per guardare”.